Dimmi, buon signore che siedi così quieto,
la fine del tuo viaggio che cosa ci portò?
Le teste maculate di feroci tigri,
per fartene tappeto, le loro pelli.
Sulle colline, tra il quarto e il quinto mese,
io per cacciare, da solo me ne andai.

E fu così che, col cuore in gola,
un agguato al daino io tendevo,
ed invece venne il cervo
che davanti a me si fermò.
E fu così che, col cuore in gola,
un agguato al daino io tendevo,
ed invece venne il cervo
che davanti a me si fermò.

Piango il mio destino, io presto morirò
ed in dono allora a te io offrirò
queste ampie corna, mio buon signore,
dalle mie orecchie tu potrai bere.
Un chiaro specchio sarà per te il mio occhio,
con il mio pelo pennelli ti farai.

E se la mia carne cibo ti sarà,
la mia pelle ti riscalderà
e sarà il mio fegato che coraggio ti darà.
E così sarà, buon signore,
che il corpo del tuo vecchio servo,
sette volte darà frutto, sette volte fiorirà.

Dimmi, buon signore, che siedi così quieto,
la fine del tuo viaggio che cosa ci portò?
...che cosa ci portò?